La perdita di colesterolo a livello cerebrale, e non il suo eccesso, può essere la causa della senescenza che, nelle forme estreme, sfocia nel morbo di Alzheimer. Una conferma a questa teoria già nota nel mondo scientifico è arrivata da una importante ricerca firmata dal neurologo Carlos Dotti, dell’ Istituto scientifico Fondazione Cavalieri Ottolenghi ospitato al San Luigi di Orbassano. Proprio oggi, una importante rivista scientifica internazionale, The journal of cell biology, darà notizia di questa scoperta del ricercatore torinese. I dati raccolti presso il laboratorio dello specialista Carlos Dotti hanno dimostrato che persone affette dal morbo di Alzheimer presentano, rispetto ad individui sani della stessa età, una riduzione del colesterolo neuronale. Tale riduzione determina una disorganizzazione a livello della membrana plasmatica neuronale che porta all’ aumento della produzione del peptide amiloide, una sostanza particolare che si sostituisce al substrato cellulare. Gli studiosi di tutto il mondo sono alla ricerca delle cause della senescenza e delle sue forme più estreme e invalidanti. La ricerca degli studiosi del San Luigi di Orbassano non è che un altro, importante tassello che porterà la comunità scientifica internazionale a individuare nei prossimi anni una cura contro l’ invecchiamento del cervello. La scoperta di Carlos Dotti potrebbe avere già un primo, immediato, risvolto terapeutico. La sua tesi, infatti, consiglierebbe l’ uso, nella prevenzione e cura del morbo, solo di inibitori della sintesi del colesterolo che non attraversano la barriera emato-encefalica. In altre parole, la sua ricerca servirà a identificare nuove molecole in grado di prevenire la perdita di colesterolo neuronale. E capaci di rallentare l’ insorgenza della degenerazione di queste cellule causa, anche se in grado decisamente inferiore, del normale invecchiamento del cervello.
Fonte: Repubblica — 06 dicembre 2004