I livelli di colesterolo nel sangue sembrano variare insieme alle stagioni; uno studio compiuto negli Stati Uniti e descritto sulla rivista Archives of Internal Medicine ne dà una conferma.
L’ipercolesterolemia è un aumento dei livelli di colesterolo totale nel sangue oltre i limiti stabiliti da importanti linee-guida. Si tratta di uno dei principali fattori di rischio per l’aterosclerosi e quindi di tutte le malattie cardiovascolari ad essa correlate, anche in età precoce (meno di 60 anni). Le cause dell’ipercolesterolemia si possono distinguere in dietetiche (assunzione ripetuta di condimenti e cibi particolarmente ricchi in colesterolo); legate a condizioni fisiologiche particolari (gravidanza, menopausa); malattie (ipotiroidismo, insufficienza renale cronica e alcune malattie del fegato e del sangue); originate da predisposizione genetica (frequenti, potrebbero interessare addirittura 1 persona su 25 nella popolazione generale).
Esistono vari tipi di lipidi circolanti nel sangue e per valutare correttamente il rischio cardiovascolare correlato ad un aumento della colesterolemia oltre al colesterolo totale bisogna anche raccogliere alcuni dati importanti, per esempio la trigliceridemia e la colesterolemia HDL (il cosiddetto “colesterolo buono”).
In questo studio sono stati seguiti per un anno 476 soggetti volontari, di età compresa fra i 20 e 70 anni, presso un servizio sanitario del Massachusetts. Oltre alle informazioni mediche di base sono stati raccolti dati specifici sulla dieta, l’attività fisica, l’esposizione alla luce, informazioni comportamentali e sono stati misurati i livelli di colesterolo nel sangue. I livelli medi di colesterolemia hanno mostrato una variazione stagionale pittosto ampia, specialmente nelle donne; più del 22 per cento dei partecipanti aveva una variazione superiore a 6,22 per cento mmol/litro, con le variazioni più ampie registrate nei pazienti con alti livelli di colesterolo. I livelli massimi venivano raggiunti a dicembre negli uomini, a gennaio nelle donne.
Questi dati confermano quanto suggerito da studi precedenti. Secondo gli autori, la diminuzione dei livelli di grassi nel sangue durante l’estate potrebbe essere dovuta all’aumento della temperatura e alla maggiore attività fisica. Ulteriori studi sono raccomandati per comprendere meglio come valutare queste variazioni. La scoperta ha anche delle implicazioni per le linee-guida relative allo screening dell’ipercolesterolemia. Infatti se questo fenomeno è significativo bisognerà tenere conto della stagione quando si valuta la colesterolemia di un paziente; il rischio è di sopravvalutare la gravità dei risultati delle analisi d’inverno e di sottovalutarle d’estate. In caso di valori limite gli autori raccomandano di ripetere le analisi in una stagione diversa.
Bibliografia. Ockene IS, Chiriboga DE, Stanek EJ et al. Seasonal variation in serum cholesterol levels. Arch Intern Med 2004;164:863-70.